LINO TOSI
GT
Da domenica 9 novembre 1975 la severa arte del varallese Lino Tosi
Domenica 9 novembre alle ore 16,l’inizio del secondo ciclo dedicato al pittore varallese Lino Tosi.
Siamo certi che il pubblico non vorra’ perdere l’occasione di ammirare l’opera di questo valse siano,che si presenta per la prima volta,con una personale,all’incontro con la sua gente. Dopo l’unica mostra allestita nel 1957 a Milano,e che ebbe ampi e favorellissimi giudizi della critica piu’ qualificata,Lino Tosi ha troncato il rapporto ufficiale con il pubblico e si è ritirato nella sua Varallo,in un chiostro cinquecentesco,letteralmente recuperato sotto cumuli di detriti,scavando e ripulendo per anni con le sue stesse mani.In questo <<eremo >> egli vive e lavora in solitudine,e viene da chiedersi per quali misteriosi canali siano giunti e continuino a giungere i fermenti e le problematiche dell’arte contemporanea,presenti nell’opera di Tosi.Ma del lavoro di Tosi,come gia’ facemmo la settimana scorsa,con quello di Ada Negri,leggiamo cosa scrive la penna qualificatissima della dott.ssa Lisa Bellotti nelle sue <<sensazioni >> inedite: << Il fascino inquietante e vagamente tenebroso del luogo,insieme alla bruciante dolcezza degli occhi di Tosi,misero subito in allarme le mie riserve critiche,imponendomi la piu’ severa e pacata lettura del suo lavoro. Ma la forza sorprendente di quei dipinti,nati in una solitudine esasperata,il contenuto denso di temi,dovevano stimolare una mia piu’ duttile partecipazione. E scoprire allora in quali sussulti le tempeste delle problematiche delle avanguardie estetiche internazionali abbiano potuto addensarsi su una tavolozza sperduta in un angolo di mondo impensabile,comunque impostata,negli anni formativi,dall’alta lezione di Morandi. La pittura di Tosi,elaborata e nevrotica,nell’arco del suo percorso richiama con accenti personali il filo delle tensioni passate dallo stato d’animo di Boccioni all’Apocalisse di Scipione,fino alla violenza sismica della zampata di Pollock, tanto per delineare pur rozzamente un percorso di emozioni.E quando piu’ sfatta e libera essa corre,snaturando la corrazza delle forme fino a renderla forza ritmica,precipitoso batticuore,tanto piu’ severa si struttura nell’archittetura impressionante di una cattedrale di uomini. Non so se la solitudine di Tosi sia il prezzo per questi raggiungimenti; certo è ingiusto che tanta impetuosa innocenza e tanto convinto entusiasmo non abbiano,magari contro la volonta’ stessa di Tosi,piu’ larghi incontri,e piu’ frequenti,col pubblico >>.
Ripetendo che L’inaugurazione della mostra di Lino Tosi avra’ luogo domenica 9 novembre ,alle ore 16.
Sandro Barbieri