LINO TOSI
GT
Il laboratorio Barolo, fucina di artisti
1981
‘’Splendida idea’’ era stata definita nel nostro mondo valse siano,cosi’ ricco di glorie che scaturiscono non da vani verbalismi ma da attivita’ concrete e sofferte e percio’ rivalutate dalla storia,la creazione da parte del varallese Giacomo Geniani (1796-1849) della Societa’di Incoraggiamento allo studio del disegno.
L’atto costituivo della società fu siglato il 4 settembre 1831.Ed il successo fu immediato,tanto l’istituzione era in sintonia con lo spirito,gli interessi,la cultura e le necessita’della valle.
E’ trascorso un secolo e mezzo da quella data,sono cambiati i tempi,ma le finalita’ delle societa’ hanno resistito ai colpi demolitori dello scientismo modernista.Non ci si meravigliera’ se solo si pensa che gli scopi espressi e perseguiti erano appunto quelli di ‘’promuovere lo studio del disegno,applicabile eziando alle arti meccaniche nelle scuole della Valsesia’’ a favore ‘’di ogni classe di giovani,massimamente di quelli meno agiati’’.
Non erano trascorsi i tre anni dalla costituzione che gia’ si presentava la necessita’ di Istituire altri corsi supplementari.Uno sviluppo cosi’ rapido e la concretezza dei risultati consiglio’ al munifico marchese Tancredi Faletti di Barolo,spaleggiato dalla regina Maria Cristina,di aprire in seno alla scuola di disegno gestita dalla Societa’,un laboratorio –detto appunto Barolo- per l’insegnamento anche della scultura in legno che allargo’ tosto i suoi interessi all’uso della plastica ed alla lavorazione artistica del marmo.
Grazie alla illuminata volonta’ ed alla ferma determinazione dei saggi varallesi d’allora,capaci di guardare oltre al fatto contingente e di sostenere solidamente quelle costituzioni cosi’ coerenti con l’annata genialita’ artistica valsesiana,uomini di eletto ingegno ebbero modo di confermare le loro capacita’onorando,con la preziosita’delle loro opere,non solo la Valsesia,ma l’italia intera.Ne’ meno lodevole è la determinazione degli uomini d’oggi che,anche nei momenti piu’ fortemente ed amaramente segnati dall’indifferenza per le patrie istituzioni e condizionati dall’affievolimento dei valori tradizionali,vollero mantenere in vita la scuola d’arte Barolo,destinata,si spera,a rinnovare le passate glorie dal momento che si avverte la crisi di una massificazione culturale e si assiste ad un rilancio dei concetti di spiritualita’,di arte,di poesia e di culto delle memorie nella riscoperta dei valori autentici dell’uomo.
A dimostrazione della continuita’ delle antiche passioni e degli antichi ideali,non è mai cessata l’attivita’ del ‘’laboratorio Barolo’’ di Varallo che continua la sua opera di promozione culturale,condotta ora,con passione,fervore e totale,disinteressata dedizione,dall’artista varallese Lino Tosi.Come dimostrazione della vitalita’ della nobilissima istituzione,la Societa’ di Incoraggiamento vuole,quest’anno,pubblicizzare i risultati del corso annuale mediante una esposizione dei lavori eseguiti dagli allievi.Segno,oltre che del perdurare di una gloria cittadina e valsesiana,anche della continuita’ dell’amore per l’arte e della gratuita offerta di un servizio per l’istruzione dei giovani in una disciplina che,nella riscoperta di valori per lungo tempo compressi o disattesi o negati,puo’ offrire felici soluzioni in campo professionali ai giovani che si sentono sollecitati da concezioni legate all’umanesimo.
E chissa’ che ancora possa valere l’entusiasmo ma non certo adulatorio elogio dell’illustre abate Carlo Denina: C’est de cette Valee’ que sont sortis les primiemers bons artistes dont le Piemont peut s’honnorer’’.
Alberto Bossi